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THESI

Titolo: Telesediotrasporto

progettare sedute d’atmosfera

 

Tema Progettuale:

Le cose fanno il loro rumore.
Mi sto chiedendo se i pensieri, le idee facciano rumore:
forse le cose, se non suonare, potrebbero fare il rumore di certi loro pensieri, dell’idea che risiede in essi…

come nei fumetti… Mumble, Mumble.

Una di queste “cose” potrebbe benissimo essere una sedia, o meglio una serie di sedie, che portino con sé il suono o il rumore preciso di un’atmosfera che la qualifichino in maniera particolare che rendano l’esperienza di sedersi simile ad un piccolo teletrasporto sensoriale.

Constatando come possa essere luogo topico per evocare atmosfere, appartenenze, idee, ho scelto di progettare una seduta in grado di creare nuove relazioni tra il fruitore e lo spazio circostante, che possa essere cioè un interfaccia con uno scenario figurativo diverso, evocato dall’incontro di una forma con il suono.

 

Problematiche Affrontate:

Il progetto prende in considerazione quali siano i suoni/rumori più marcatamente riconoscibili e riconducibili ad un’atmosfera in modo che questi non si confondano con altri. Inoltre attribuisce al suono una consistenza figurale quale virtù metonimica in grado di significare pratiche, atmosfere e  luoghi diversi (la sedia produrrà rumori che per metonimia suggeriranno intere atmosfere).

Può un rumore evocare uno scenario figurativo? Lo fa in modo mimetico-indiziario (rumore del mare, quindi immagino il mare) o lo fa anche attraverso una sinestesia “concettuale”, una reinterpretazione creativa del nesso tra un rumore e la sua causa naturale-fisica? Pascoli nella poesia “l’assiuolo” sente le cavallette, ma immagina che facciano il loro verso scuotendo degli strumenti strani d’argento – ?

Nell’ambito di queste riflessioni si studierà quindi la forma delle sedie e si rifletterà sul rapporto che questa forma potrà intrattenere con il suono (polemico oppure alleato) e quale potrebbe essere l’effetto di senso che ne deriva. 

 

Esiti progettuali previsti:

Una serie di sedute da arredo urbano per stimolare la riflessione, dislocare il proprio corpo/pensiero o ricollocarlo in una nuova maniera in viali, piazze, lungo mare o siti specifici.

Interessante è proprio “qualificare” il rumore del sedersi, fare di una sedia una specie di onomatopea figurativa che, nell’atto stesso di sedersi, “recita” una certa atmosfera poetica o poesia atmosferica.

I rumori prodotti dalla sedia e dall’intorno saranno quindi colloqui informali tra fruitore, ambiente circostante ed ambiente evocato.

 

Metodo di lavoro:

Riflessioni sulle atmosfere create dal suono delle parole che troviamo in alcune poesie.

Un’ attenta analisi dei materiali utilizzati e dei suoni da essi prodotti farà in modo che queste sedute sonore conducano il proprio fruitore giusto là dove esse si proponevano.


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